Prima di iniziare questa esperienza amministrativa ho passato almeno 4 anni a studiare quali fossero gli obbiettivi che volevo realizzare
E' stato un percorso duro fatto di studio, analisi e valutazione delle possibilità, certo il margine di incertezza era ampio perchè anche se da anni sostenevo che le casse comunali erano devastate e dimostrai che ero nel giusto appena potei mettere gli occhi sui conti, non avrei mai immagginato che la situazione fosse così drammatica. Per la serie: Credevo che pioveva ma non che grandinava! Il mio obbiettivo era occuparmi dello sviluppo turistico. Ero stanco dell'assenza di pianificazione, la mancanza di visione internzionale e non parliamo poi degli eventi culturali. Qualcosa da far rabbrividire! Santa Marinella era completamente assente da ogni ragionamento di promozione tradizionale, figuriamoci anche solo pensare a sistemi innovoativi di promuovere il territorio. Mi dovetti cimentare con questa favola dell'etruria meridionale CHE NON FUNZIONA!! NON PUO' FUNZIONARE! eppure ogni governo regionale insiste con questa assurdità. Noi non siamo la Toscana, Santa Marinella andava proposta per le sue peculiarità, per la sua specificità ed andava proposta all'estero perchè non il turismo ma la villeggiatura romana quì c'è sempre stata e continua a venire per il semplice fatto che sono proprietari di seconde case. Già, ma chi proporre Santa Marinella? Il pensiero dominante era quello più semplice. Tedeschi, Francesi, Stati Uniti, questi sono i nostri mercati. Già ed io che cosa avevo fatto in 4 anni? Perso tempo? No! quelli erano e sono mercati già saturi, dove le grandi multinazionali si contendono i clienti a colpi di super offerte e con una concorrenza spietata. Se ci fossimo infilati in quel marasma ne saremmo stati stritolati, perchè il grande tour operator doveva proporre Santa Marinella e non il villaggio Resort bellissimo di sua proprietà in Egitto oppure altrove dove i guadagni erano 10 volte maggiori di quelli che avrebbe avuto da noi? Tra l'altro Santa Marinella non ha quei servizi che possono pagare le esigenze di queste grandi compagnie ed allora bisognava fare due cose. Da una parte stimolare la creazione dell'offerta, dall'altra iniziare a portare le persone perchè in questo modo l'imprenditore davanti alle richieste dei clienti si sarebbe adeguato ed avrebbe investito. I miei dati parlavano chiaro, c'era un mondo assetato di Italia, del mare Italiano, un mondo che ancora ci vede come il paese del sole, del mare, dell'amore e haimè della mafia. Tutti quei paesi che erano una volta dietro la cortina di ferro, ed i paesi del nord Europa. Già i paesi dell'est, dove per sentire comune sono tutti poveri e non hanno soldi. Credetemi non è così, dopo una analisi attenta la scelta cadde sull'Ucraina. Un paese con una crescita impressionante, con un età media di 35 anni. Dove la natalità corre come un treno e dove nei grandi centri 11% della popolazione guadagna circa 400mila euro anno Ed è così che partirono le collaborazioni con l'Ucraina. Negli anni passati la nostra città aveva una presenza di turisti stranieri in serie statistica di circa il 3% dopo le attività di collaborazione sociale, culturale e turistica con l'Ucraina abbiamo avuto un +22% non male direi. E per tornare al discorso di come la soddisfazione paghi la fatica, ricordo benissimo quando un commerciante di piazza Trieste vedendomi passare mi fermò per dirmi: A D'Emilio io te devo dì grazie perchè non ho mai lavorato così tanto come quest'anno. Un mare de stranieri e nel momento di punta della stagione ho dovuto assumere altre 6 persone. Poi tutto cadde perchè arrivò il maledetto covid e subito dopo la guerra. E li il Sindaco mi chiamò a ricoprire la carica di Assessore ai Servizi Sociali. Ci fù una bella discussione perchè io volevo rimanere sul turismo ma il nostro Sindaco che è piuttosto scafato si appellò al senso di responsabilità perchè serviva mettere mano pesantemente a quel settore e quindi accettai l'incarico. Ma i detagli li racconterò nella storia a puntate che scriverò prossimamente
